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Dialogo Episodio 1.10 - Parigi seconda parte scritto da Greta e Luisa

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2009 19:21
31/03/2009 19:21
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SCENA 1

Musica:Hero di nickelback

Panoramica di New York di notte. Montaggio di scene, prima vediamo Rose e Sara addormentate una di fianco all’altra. Sfuma e vediamo Justin che guarda dalla finestra con una lettera per Sara fra le mani. Sono due fogli, li scorre velocemente fra le mani, e improvvisamente la strappa con rabbia e getta i pezzi dalla finestra. Sfuma ancora, ora vediamo Rick che guarda dalla finestra con tristezza. Passaggio, vediamo Jason sdraiato sul letto con il libro di Justin. Dopo un’altra sfumata, vediamo Parigi di giorno. Seguiamo la telecamera dentro la camera di Joshua, dove troviamo lui e Amanda che continuando a baciarsi con passione e la scena sfuma al nero.



SCENA 2

Parigi. Joshua e Amanda sono ancora seduti e si stanno baciando appassionatamente. Lui le sta accarezzando i capelli e fa scivolare la mano lungo la schiena. Amanda si sta per abbandonare all’indietro.

MA il cellulare di Amanda si mette a squillare. Lei continua imperterrita a rispondere al bacio di Joshua facendo finta che quel rumore inopportuno smetta, ma lo squillo non si arresta, così Amanda è costretta a rispondere.

Amanda: scusa…ma credo che io debba proprio…

Joshua annuisce col capo.

Amanda: pronto?

Nancy: Am, sono appena arrivata dopo ore e ore di volo, con un taxista impazzito che non sapeva guidare!! Mi trovo nella hall dell’albergo…tu dove sei? Ho bisogno urgente di vederti, perché sai com’è il nostro capo…lei mi ha mandato dei cambiamenti e dei promemoria urgenti e devo consegnarteli subito!!

Amanda: ok, Nancy, stai calma, non ci possiamo vedere più tardi per un caffè? Ora…ora ho un terribile mal di testa…[e guarda Joshua sorridendo]

Nancy: no no no! Iris a NY ha un diavolo per capello e io non ci voglio assolutamente andare di mezzo, solo perché tu hai un po’ di mal di testa! Per cui vieni giù subito! Ti prego! O sarò costretta a salire io! In che stanza alloggi?

Amanda: no, no ok, ci vediamo subito allora…intanto tu fatti portare i bagagli nella tua stanza e poi ci vedremo da te…ok?

Nancy: ok! Ricordati: stanza numero 209!!!

Amanda chiude la conversazione e imbarazzatissima guarda Joshua che le sorride.

Joshua: così sarei un mal di testa?

Amanda: no, non volevo dire quest…

Joshua: Amanda, vai pure, noi avremo altro tempo da passare insieme e voglio che tu sia tranquilla e per ciò devi sistemare il tuo lavoro.

Amanda annuisce e Joshua si alza dal letto per salutarla. Anche Amanda si alza, ma i due non sanno se baciarsi, o abbracciarsi o altro.

Amanda: (imbarazzata )beh allora ciao!

Joshua: (imbarazzato) si allora ciao!

Amanda esce dalla stanza e Joshua rimane pensieroso a fissare la porta chiusa.



SCENA 3

New York mattina. Sara si è appena svegliata, lentamente scende dal letto cercando di non svegliare la sorella e si infila le ciabatte uscendo dalla stanza. Ora Sara è in cucina che si sta versando del caffè con un sorriso beato sul viso, ripensando probabilmente alla serata passata con Jason, poi si siede al tavolo, tirando le gambe al petto e sorseggiando tranquillamente la tazza di caffè. Dopo qualche minuto Rose entra in cucina e trascinando i piedi raggiunge la sua tazza.

Rose: [ con voce appena percettibile] giorno

Sara: Giorno

Rose si siede e appoggia la tazza di caffè sul tavolo, poi mette le mani nei capelli e abbassa lo sguardo sospirando

Sara: Tesoro forse non dovresti bere il caffè.

Rose: [ alzandosi e buttando il caffè nel lavandino] tutto questo è sbagliato.

Sara: [ si alza e l’abbraccia da dietro] hai voglia di parlarne?

Rose: [ appoggiando le mani al lavandino e lasciando che Sara la stringa] Sono stanca Sara. [ con le lacrime agli occhi] E non sto parlando di stanchezza fisica. [ girandosi e abbracciando la sorella] Io non so se sono pronta ad affrontare tutta questa cosa della gravidanza.

Sara: [ baciandole la testa] ce la farai vedrai. Tu sei forte e in gamba.

Rose: Vorrei tanto avere anche io tutta la tua sicurezza.

Sara si allontana leggermente dalla sorella, per guardarla in viso

Sara: [ mettendole i capelli dietro l’orecchio] hai visto Rick?

Rose: [ sospirando e andando a sedersi sulla sedia] Secondo te perché sto in questo stato stamattina? Ieri ho visto Rick ma le cose non sono andate come me l’aspettavo.

Sara: [ allargando gli occhi e sedendosi nella sedia vicino a lei] Cosa è successo? Insomma non posso credere che Rick si sia comportato come un bastardo, ma-

Rose: [ interrompendola] no, infatti non è così. Non è scappato a gambe levate quando gli ho detto del bambino e nemmeno mi ha urlato contro, quello che mi ha fatto star male e vederlo immobile davanti a me incapace di dire una parola.

Sara: Ma tu gli hai dato il tempo di metabolizzare la notizia? Insomma diventare padre non è una cosa che succede tutti i giorni.

Rose: [ stizzita] perché diventare madre lo è. Sara non difenderlo per favore.

Sara: [ accarezzandole la guancia] No tesoro, non era quello che intendevo fare. Quello che volevo dire è che io ho visto come Rick ti guarda. Gli si illuminano gli occhi quando sta con te e sono sicuro che se è rimasto senza parole è stato solo perché la notizia è stata totalmente inaspettata… però Rose, se fossi in te io gli darei un’altra possibilità.

Rose: [ sospirando] bé in effetti dopo il nostro incontro lui ha cercato più volte di chiamarmi ma a me non andava di rispondergli, poi dopo la 7 o 8 telefonata non ce l’ho più fatta e ho scaraventato il cellulare contro il muro. [ storcendo la bocca] sfracellandolo.

Sara: [ alzandosi e sorridendo] Rose, chiamalo, rivedetevi e parlate con calma. Tu lo ami e lui ama te. Quando si è innamorati come lo siete voi si risolvono tutti i problemi.

Rose: Anche se i problemi sono più grandi di noi?

Sara: [ allungandole un biscotto] Tutti Rose. E quando dico tutti sono tutti. E ora mangia qualcosa che ha stomaco pieno si ragiona meglio.

Rose prende il biscotto sorridendo leggermente, mentre Sara rimette la sua tazza nel lavandino ed esce dalla cucina.



SCENA 4

Studio fotografico. Jason è in piedi davanti ad un tavolo enorme con tutte le foto per il book fotografico da portare a Sara sparse. Jason le guarda una ad una e continua a cambiargli sposto, quando la telecamera ci mostra l’arrivo di Justin.

Justin: Ciao!

Jason: [ girandosi e sorridendo] ehi ciao. Non ti aspettavo così presto. Sai non ho ancora iniziato a leggere il tuo libro.

Justin: [ sorridendo] non voglio metterti fretta giuro. Passavo qua davanti e mi sono chiesto se non ti andasse di bere un caffè con me.

Jason: Un caffè?

Justin: Si sarebbe il minimo per ripagarti per grandissimo favore che mi stai facendo.

Jason: [ sorridendo] Ok, ci sto. Però [ indicando le foto] ora non posso proprio. Devo finire del lavoro e poi ho un’importante commissione da fare. Quindi che ne dici di vederci per pranzo?

Jason si gira e prende dal tavolo una penna e un foglio poi lo allunga a Justin.

Jason: Ecco tieni. Qui c’è l’indirizzo e nome di un ristorante carino

Justin: [ guardando il biglietto e notando che l’indirizzo e vicino al negozio di Sara] ehm veramente [ imbarazzato] io a pranzo non potrei…

Jason: Ah

Justin: Però se per te va bene, potremmo vederci quando stacchi dal lavoro.

Jason: [ stranito] ok… si.. non ci sono problemi. Ti chiamo io quando ho finito ok?

Justin: [ sorridendo] perfetto. Ora ti lascio lavorare. Scusami ancora per il disturbo.

Jason: Nessun problema. A dopo

Justin esce dal negozio mentre Jason lo osserva un momento. Poi scuotendo la testa ritorna a fissare le sue foto.



SCENA 5:

Parigi. Tre del pomeriggio. Amanda e Nancy sono passate nella stanza di quest’ultima, ma per la mancanza di spazio si sono trasferite nella suite di Amanda. Vediamo sul tavolo tutta una serie di fogli, promemoria, programmi di sfilate e foto di riviste.

Nancy: (seduta con un block notes in mano ) certo che su questa scrivania ci potrebbe stare anche un bel vassoio di croissant francesi! Altro che la mia stanzetta!

Amanda è in accappatoio e si aggira pensierosa attorno al tavolo guardando tutta quella pila di foglia.

Amanda: questi cambiamenti sono assurdi! Iris è pazza! Come può pretendere che noi riusciamo a cambiare tutto prima del giorno della sfilata?

Nancy: può essere assurdo finche vuoi, ma questo non cambia il fatto che noi lo faremo, anche perché Iris mi ha pregato di dirti che se qualcosa va storto o non segui le sue direttive la tua testa finirà su un bel vassoio d’argento e le verrà servita per cena.

Amanda: (sospira) mmm odio quella donna!! Mi farà impazzire!

Nancy: guarda che tu le somigli molto di più di quello che credi…se non conoscessi più particolari della tua vita privata potrei azzardare che sei sua figlia!

Amanda sgrana gli occhi.

Nancy: non fraintendermi, ma anche tu sei una grande stakanovista, sei perfezionista e non sopporti chi lavora senza metterci dedizioni e chi non fa il proprio dovere.

Amanda: (accennando un sorriso) touchè!

Nancy :( sbadigliando) ora avrei bisogno di una bella pausa, oppure di qualche litro di caffè. Vuoi che mangiamo qualcosa?

Amanda: in effetti ho un certo languorino…ma che ore sono?

Nancy: sono le tre passate…

Amanda: COSA??? Si…ascolta Nancy, ordinami qualcosa, quello che vuoi, io devo fare una telefonata urgente!

Nancy (sorridendo sottovoce) : lo dicevo io…uguale ad Iris!

La scena sfuma al nero.



SCENA 6

Musica: L'amoureuse di Carla Bruni

Vediamo un montaggio di scene che ci mostra Joshua che cammina per le strade di Parigi e si guarda intorno ammirato, poi la scena sfuma al nero e ci mostra Joshua che entra nel negozio Louis Vuitton degli Champs Elysees. Lo vediamo mentre parla con una commessa, sceglie un dono, se lo fa impacchettare e, sorridente esce dal negozio. Appena fuori il suo cellulare comincia a squillare.

Joshua: pronto?

Amanda: ciao Joshua…

Joshua (sorridendo): sai, cominciavo a pensare che non ti avrei più risentita…

Amanda: (imbarazzata) :scusami tanto, ma Nancy è arrivata con un carico di imprevisti firmati Iris…e non credo di potermi liberare prima di sera. Mi hanno ricattato: se non finiamo tutto entro oggi la mia testa verrà servita su un piatto d’argento a Iris in persona!

Joshua: non riesco ancora a capire come tu possa lavorare per una persona del genere! (sorridendo) Ma non ti preoccupare, non ci sono problemi, in fondo ti capisco…il lavoro prima di tutto!!

Amanda: già…

Joshua: però se mi permetti, vorrei invitarti a cena in un ristorantino in cui mi sono imbattuto prima, nella mia passeggiatina parigina…

Amanda (accenna un sorriso) : già hai ragione…dovevamo fare un giretto turistico…è saltato tutto per colpa mia…

Joshua: facciamo così: tu accetta e io ti mostrerò Parigi attraverso i miei occhi. Busserò alla tua camera nelle nove, ok?

Amanda: va…va bene! Però promettimi che non faremo tardi…domani mi devo svegliare presto per la sfilata e tu…sarai pieno di cose da fare con il nuovo studio.....giusto?

Joshua: giusto.....e siamo daccordo che ti riporterò in hotel entro la mezzanotte. Se no rischierei di ritrovarmi solo con una zucca!

Amanda: moolto spiritoso! Comunque grazie, grazie per quello che fai…

Joshua: io riesco ad essere così solo per merito tuo…quindi…sono io che ringrazio te…e ora per evitare di farmi dire altre cose di cui potrei pentirmi …

(Amanda sorride dall’altra parte del telefono)

…ci vediamo stasera Amanda!

Joshua chiude la conversazione e la scena sfuma al nero.



SCENA 7

Galleria di Sara. Sara sta sfogliando il book delle fotografie che Jason ha portato per la mostra. I due stanno scegliendo le foto definitive e sono molto concentrati sul lavoro. Dopo un po’ Jason prende la tazza di caffè appoggiata al lato del tavolo e guarda Sara che guarda un paio di foto con le mani sui fianchi.

Jason: [ sorridendo] Sara davvero non so come ringraziarti.

Sara: [ guardandolo stupita] cosa?

Jason: Per quello che stai facendo per me [ indicando le foto] per la mostra e [ sorridendo] anche per il resto.

Sara: [ ammiccando] non devi ringraziare me per la mostra ma te stesso Jason. Hai un talento straordinario per la fotografia e [ sorridendo] questo rende ancora più difficile il mio lavoro perché non so davvero cosa scegliere.

Jason: Tu sei troppo buona lo sai?

Sara: E per quando riguarda [ sorridendo] “ il resto” bè li credo proprio che sia io a dover ringraziare te.

Jason: [ scherzando] si in effetti forse hai ragione. Jason sei un genio sotto ogni punto di vita…

Sara: [ ridendo] ora non montarti la testa.

Jason: Io? Mai!

Sara ride e Jason fa lo sbruffone. Dopo poco però Sara si fa seria e ritorna a guardare le foto. Jason la osserva un momento poi le mette la mano sotto il mento e dolcemente la gira verso di lui.

Jason: [ preoccupato] ho fatto qualcosa che non va?

Sara: No niente davvero.

Jason: E’ per tua sorella vero? Come sta?

Sara: [ Sospirando] Non sta benissimo. Sta attraversando un periodo difficile ed è molto giovane, ma io so che ce la farà perché è forte e determinata.

Jason: [ accarezzandole la guancia] come la sorella allora.

Sara: Lei è meglio di me.

Jason: [ guardandola negli occhi] E’ questo che adoro di te Sara? Tu sei così fiduciosa nelle tue capacità e in quelle del prossimo che fai sembrare tutti più forti di quello che sono. [ avvicinandosi più a lei] e questa non è la sola cosa che mi piace di te. [ guardandola negli occhi e bisbigliando] io adoro tutto di te.

Sara lo guarda negli occhi rapita dal suo sguardo e dalle sue parole e senza nemmeno rendersene conto le sue labbra sono incollate a quelle di lui. All’inizio il bacio è dolce e quasi timoroso ma poi diventa sempre più passionale e la scena sfuma al nero.



SCENA 8
MUSICA: Falling slowly di Glend Hansard e Marketa Irglova
La telecamera ci inquadra i palazzi di New York e poi le strade affollate di gente e macchine fermi ai semafori fino ad mostrarci un esile ragazzo che cammina sul marciapiede con la testa bassa e le mani in tasca. Il ragazzo è Rick che si guarda tristemente intorno e sembra che cerchi una risposta alle sue paure nelle vetrine o in qualche semplice passante. Dopo un po’ la telecamera si sposta in un’altra parte della città dove vediamo una Rose triste che cammina lentamente lunghe le strade. Anche lei ha le mani in tasca e osserva ogni passante, ogni coppia e soprattutto ogni bambino che le passa accanto. La scena sfuma al nero per inquadrata una scritta sopra ad un enorme cancello. La scritta è Central Park e vediamo Rose e Rick entrare nel parco da due lati differenti e camminare. Poi la telecamera inquadra la “panchina dei ragazzi” e notiamo che Rose e Rick la raggiungono quasi contemporaneamente. I due alzano le testa e si guardano senza dire nulla, ma dopo qualche secondo entrambi accennano in sorriso e la scena sfuma al nero.



SCENA 9

Central Park. Panchina. Rose e Rick sono ancora in piedi uno davanti all’altro senza parlare. Rick allora va qualche passo e si avvicina a lei, che quasi istintivamente abbassa la testa.

Rose: Speravo di trovarti qui.

Rick: Rose, io…

Rose: [ senza lasciarlo parlare] Nel luogo dove tutto ha avuto inizio. Alla panchina che mi ha fatto incontrare un ragazzo che amo tantissimo

Rose alza lo sguardo e una lacrima le scivola lungo il viso. Rick allunga la mano, le asciuga la guancia con dolcezza poi prende le mani di lei e la conduce alla panchina facendola sedere. Lui si siede accanto a lei.

Rose: Scusami per ieri sera. Per non aver risposto al cellulare, ma cerca di capire Rick. Io sono confusa e ho paura e non so cosa devo fare.

Rick: Io posso immaginare come ti senti ma non posso capire se tu non ne parli con me. Se non mi permetti di aiutarmi e se mi nascondi le cose. [ accarezzandola] Rose non ci devono essere segreti tra noi, ricordi?

Rose: [guardandolo un momento prima di parlare] tu… insomma tu sei arrabbiato con me, per questo? [ Rick alza un sopracciglio] Intendo dire, tu ce l’hai con me solo per questo motivo?

Rick: Non riesco a capire… perché quale altro motivo dovrei essere arrabbiato?

Rose: [alzandosi e agitando le mani] Cavolo Rick! Ho vent’anni e sono incinta e la cosa mi terrorizza da morire! [ Rick cerca di prenderle le mani ma lei si sposta] E a te invece sembra che la cosa non ti tocchi per niente… anzi sembra quasi che per te sia tutto normale e che abbiamo solo avuto un litigio. Invece io vorrei che tu… [ sistemandosi i capelli nervosa] tu mi dicessi quello che pensi, cosa provi…

Rick: Rose io non sto facendo finta che nulla sia successo. So che sei incinta e so che questo è un grosso problema, quello che sto cercando, anzi che vorrei cercare di fare se tu la smetti di agitarti così è provare a parlare insieme su come affrontare questa cosa… decidere cosa dobbiamo fare…

Rose: [sgranando gli occhi] Problema? [ indicandosi la pancia] questo tu lo chiami grosso problema? E come vuoi risolverlo sentiamo. [ mettendo le braccia incrociate al petto] Chiedendomi magari di abortire?

Rick: [ alzandosi e mettendosi davanti a lui] Rose basta ok? Non continuare a mettermi in bocca parole che non ho detto. Per me un grosso problema non è il bambino ma la situazione in cui siamo! [ gesticolando e alzando un po’ la voce] Tu, tu sei spaventata e lo capisco ma anche io lo sono! Rose anche io ho vent’anni e vado ancora all’università. E sono spaventato da morire perché cosa posso offrire io ad una creatura ora? Non so nemmeno prendermi cura di me. [ calmandosi] Io sto solo cercando un modo per affrontare la cosa insieme a te.

Rose: [ sedendosi e sospirando] Non c’è molto da fare non credi? Non c’è una via d’uscita facile. Questo bambino non doveva arrivare ora e noi così abbiamo rovinato tutto. Devo sistemare la cosa da sola, è l’unica soluzione.

Rick: [ sgranando gli occhi e sedendosi accanto a lei] Cosa?!?! Tu così non risolverai nulla. Non puoi semplicemente allontanarmi e tenermi fuori dalle tue decisione. Il bambino che porti in grembo anche mio ricordi? Quindi la responsabilità di questo è tanto tua quanto mia.

Rose: [ scotendo la testa] No, Rick. Tu hai ragione. Hai vent’anni e vai all’università e questo bambino non deve essere un dovere per te. Io non voglio la tua pietà non voglio che averti accanto solo perché… [ in tono debole] un preservativo si è rotto.

Rick: [ si alza ed ora è furioso] E’ questo che pensi? Che possa stare con te solo perché, [ pensando] aspetta come hai detto? Ah si… solo perché un preservativo si è rotto? [ Rose non risponde] Ecco questo si che mi delude. Rose pensavo mi conoscessi almeno un po’ per sapere che non starei mai con te solo per pietà, o per chissà cos’altro. Questa situazione è difficile per te ma è difficile anche per me e io speravo di affrontarla con te, ma sai una cosa? Basta Rose. Non posso continuare a lottare con te.

Rose: Rick io…

Rick: [ interrompendola] No ora fammi finire! Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata e ti amo, ma non posso continuare ad essere accusato di qualcosa che nemmeno ho pensato, figuriamoci detto. [ guardandola dritta negli occhi] Io ci sono Rose, e ci sarò sempre per te, ma non così, non in questo modo. [ Rose si alza e cerca di avvicinarsi, ma lui si allontana] Quello che è successo è colpa di entrambi e di nessuno capisci? Non era programmato ma è successo e va bene. Io vorrei continuare a stare con te, ma tu devi permettermelo.

Rick si gira e si allontana mentre Rose lo guarda andare via e le lacrime che era riuscita a trattenere cominciano a scendere lungo le guance una dietro l’altra. Rose si siede sulla panchina e con le mani sulla faccia e incomincia a singhiozzare.



SCENA 10

Galleria d’arte. Jason e Sara hanno appena finito di raccogliere tutte le foto e ora Jason è pronto per andare.

Jason: [ baciandola] ciao bellezza. Ci vediamo stasera.

Sara: [ baciandolo a sua volte] ok.

Jason esce dalla galleria felice e tira fuori dai Jeans il cellulare cercando sulla rubrica il nome di Justin.

Jason: Ciao Justin, sono Jason. Ti va allora di berci quel caffè insieme? Ok, allora ci vediamo lì tra 10 minuti.

Jason chiude la comunicazione guarda ancora una volta dentro la galleria vedendo Sara intenta a sistemare una cosa, poi sorride e si incammina verso il bar. La scena sfuma al nero e riapre inquadrando i due ragazzi seduti ad un tavolo del bar con i caffè davanti.

Justin: Bene io non so più come ringraziarti per quello che stai facendo per me giuro.

Jason: [ ridendo] ma io non ho ancora fatto niente.

Justin: Solo il fatto di avere un amico a New York è tanto.

Jason: [ bevendo un sorso di caffè] ma se non avevo capito male, tu hai vissuto qui per un po’. Possibile che tu non abbia amici?

Justin: [ sospirando] Si ma forse tu non sai che io non sono americano, vengo dal Brasile.

Jason: [ cantando] Brasil… ta ta ta ta Brasil, Brasil…

Justin: [ sorridendo] si esatto. [ tornando serio] Comunque sono venuto qui in cerca di fortuna, un po’ come il 70% degli immigrati, perché avrei voluto realizzare il mio sogno di sfondare nel campo letterario. Ma le cose non sono così scontate come si pensa. L’America è piena di opportunità, ma solo per chi è americano… [ storcendo la bocca] e questo ha fatto vacillare un po’ le mie sicurezze e ho dovuto fare i conti con me stesso.

Jason: Beh però ora tu hai scritto un libro e questo è un inizio no?

Justin: [ sospirando]Sì ma ho dovuto pagare un duro prezzo per questo. Perché arrivato in America io ho conosciuto una fantastica ragazza. Ci siamo messi insieme e io l’amavo da morire ma poi mi sono reso conto che la stavo trascinando nella buio. Io ero sempre più arrabbiato con me stesso per i miei fallimenti e per sfogarmi me la prendevo con lei anche se sapevo che non era giusto. Così un giorno ho preso la decisione più difficile della mia vita e l’ho lasciata libera e me ne sono tornato in Brasile.

Jason: Wao. Voglio dire… hai avuto un grandissimo coraggio a fare tutto questo per lei… per voi. Ma ora? State ancora insieme? [ Justin fa cenno di no con la testa] Ma quando sei tornato non hai provato a cercarla?

Justin: [ abbassando la testa] Io amerò per sempre questa ragazza… il mio libro è dedicato interamente a lei. Ma so che ora lei e serena e felice. Forse anche innamorata e io non me la sento di turbare nuovamente il suo equilibrio.

Jason: Io non so se potrei essere così altruista. Complimenti. Ti ammiro tantissimo per questo. E ora non hai fatto altro che aumentare la mia curiosità. [ sorridendo] Non vedo l’ora di leggere il libro.

Justin: Grazie, [ sorridendo] ma credo di averti praticamente raccontato metà libro.

I due ragazzi sorridono e poi riprendo a parlare serenamente.



SCENA 11
Musica: Spending my Time di Roxette

Casa Adams. Rick è seduto sul divano con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e sta parlando al telefono. E’ piuttosto agitato e dalle sue parole capiamo che sta parlando con Joshua e che gli sta raccontando tutto. Dopo qualche minuto Rick sospira e butta la schiena contro il divano e spegne il cellulare buttandolo in parte a lui. Rick si guarda intorno un momento poi si strofina gli occhi e si alza di scatto camminando per tutta casa a piedi scalzi. Rick giunge in cucina apre il frigorifero prende una birra si appoggia al bancone della cucina e beve sorso perso nei suoi pensieri. Dopo qualche sorso Rick riprende a camminare verso il divano, raccoglie il cellulare e cerca il numero di Rose nella rubrica, sospira e mette il dito sul tasto “ avvio chiamata” ma in una frazione di secondi ci ripensa e con rabbia butta il cellulare contro il muro che cade a terra in mille pezzi. Rick si ributta sul divano e beve un altro sorso di birra mentre la scena sfuma al nero.



SCENA 12
Galleria d’arte. Sara sta rileggendo la lista delle foto per la mostra di Jason quando sente il campanello della porta così alza la testa e vede Rose entrare nella galleria. Sara si alza e le corre incontro, abbracciandola. Poi le due ragazze entrano in ufficio mentre Rose scoppia a piangere. La scena sfuma al nero e riappare con le due ragazze sedute sul divanetto dell’ufficio che bevono una bella tisana calmante. Rose ha già raccontato tutto quello che è successo con Rick alla sorella.

Rose: … e poi se ne è andato.

Sara: [ con dolcezza] tesoro, Rick si è comportato come qualunque altro ragazzo nella sua situazione, anzi, se devo dirtela tutta, ho avuto la conferma di ciò che pensavo. Perché Rose, lui non è scappato, si è assunto le sue responsabilità e ora lascia a te la prossima mossa.

Rose: Può anche darsi… [ appoggiando la tazza] lui mi ha detto che mi ama e che vuole affrontare tutto con me… ma poi si è rivolto al bambino come un problema e ha parlato di risolverlo e io…

Sara: Ma sei sicura che lui si sia rivolto al bambino con il termine problema e non alla situazione?

Rose: E cosa cambia? La situazione che si è creata è perché io sono incinta

Sara: C’è differenza invece. Perché è chiaro che un bambino porta un problema… ma il risolverlo non necessita per forza una soluzione drastica… forse lui non intendeva quello che tu pensi. Ma [ allungandosi per appoggiare la tazza sul tavolino] posso farti una domanda a cui dovrai rispondere con tutta la sincerità possibile?

Rose: Certo.

Sara: Tu questo bambino lo vuoi in ogni caso? Lo terresti anche se per pura ipotesi Rick non lo volesse?

Rose: [ pensandoci un momento] Sì Sara. Io in questi giorni ho avuto modo di pensare e… [ guardandola] è vero sono terrorizzata di non essere in grado di fare la mamma, sono spaventata all’idea che una piccola creatura cambi totalmente la mia vita… ma nemmeno per un momento mi è passata nella mente l’idea di abortire. E quando Rick mi ha parlato di risolverlo io…

Sara: Non posso credere che Rick ti abbia chiesto di abortire…

Rose: Non l’ha fatto.

Sara: tesoro mio allora cerca di essere più comprensiva e di non tirare subito le conclusioni senza permettere a Rick di spiegarti. Avere un bambino è una responsabilità enorme per chiunque figuriamoci per voi due, ma è il frutto del vostro amore e quindi non può essere una cosa così brutta.

Rose: [ toccandosi la pancia] Io vorrei che Rick mi stesse vicino… lo vorrei davvero…

Sara: Ma cosa? Di cosa hai paura Rose?

Rose: Ho paura che lui ora stia con me solo per dovere o pietà, il che sarebbe anche peggio.

Sara: [ sorridendole dolcemente] Ma tu credi davvero a questo? Se veramente convinta che lui provi per te solo senso del dovere o è solo una scusa per allontanarlo? Rose non devi trovare un capo espiatorio per forza, non sei sola e soprattutto non devi allontanare l’unica persona che può davvero capirti in questo momento. L’unica persona che può condividere con te e starti vicino in questi mesi particolari

Rose: [ alzandosi] Io non so più nulla Sara. Non credo e non penso a niente. So solo che ora mi sento fragile come non mai e che ho bisogno di stare da sola a pensare.

Sara: [ alzandosi e sospirando] Ok, per oggi basta morale. [ sorridendo] ora io e te ce ne andiamo a casa, ma prima passiamo dal videonoleggio e prendiamo un bel dvd divertente e una vaschetta di gelato.

Rose: No, Sara davvero. Non voglio rovinare anche la tua serata. Magari devi vederti con Jason…

Sara: No, voglio stare con te. Ti ho detto che ti sarei stata vicina e sono fierissima di farlo. [ prendendola sotto braccio] Sono o non sono la tua sorella maggiore.

Rose l’abbraccia sorridendo e poi si avvia verso la porta aspettando che Sara finisca di chiudere la galleria.



SCENA 13

Musica: Who'd Have Known? di Lily Allen

Vediamo un montaggio di scene che ci mostra Justin affacciato alla finestra della sua abitazione e che guarda il portone di ingresso del palazzo di casa, poi la scena sfuma e riappare inquadrando lui che sul letto sfoglie un vecchio album di foto suo e di Sara. La scena sfuma ancora e riappare inquadrando Jason seduto alla scrivania del suo studio fotografico. Lui è da solo e sta leggendo il libro di Justin. Vediamo un piccolo montaggio di lui che legge, quando ad un certo punto arriva ad un capito intitolato: Sara Bennet – La donna che amo e che amerò per sempre. Vediamo immagini di Jason che legge sempre più sorpreso e stupito e alla fine vediamo lui che chiude il libro con uno sguardo misto di stupore e delusione. Lu si è appena reso conto che la ragazza che adora ogni giorno di più è l’amore della vita di quel ragazzo che ha conosciuto da pochi giorni ma che l’ha colpito e che solo poche ore prima ha detto di ammirare. La scena sfuma al nero.



SCENA 14

Parigi. Sera.

Joshua ha appena scritto un sms al nipote dicendogli che può contare per qualsiasi cosa su di lui. Sentiamo bussare alla porta.

Joshua: avanti!

Entra Amanda.

Joshua (sorridendole) : credevo che la telefonata di oggi fosse stata un’illusione acustica…invece eccoti qui davanti ai miei occhi!

Amanda non sa cosa rispondere e né lei né Joshua sanno cosa fare, sono imbarazzati.

Joshua: ehm…vuoi accomodarti? Ti vedo abbastanza stanca…

Amanda: togli abbastanza…sono stravolta! Vorrei solo stendermi su un divano e risvegliarmi a NY! Non credo proprio che riuscirò ad accompagnarti a cena.

Joshua: beh.... sai cosa ti dico? Che allora non avremo bisogno di muoverci! Non saremo noi ad andare dal cibo, ma sarà il cibo che verrà qui!

Amanda lo guarda non capendo.

Joshua: faccio una telefonata e chiamo il servizio in camera!

Amanda lo guarda sorridendo mentre Joshua compone il numero e ordina la cena. Joshua finisce la telefonata e vede che lei lo osserva.

Joshua: cosa c’è?

Amanda: c’è che sai sempre come stupirmi, hai la soluzione pronta per ogni cosa.

Joshua: (sorride dolcemente) immagino quanto tu possa essere stanca, e ti si legge in viso. E poi domani saremo impegnati entrambi. Quindi ci riposeremo qui e passeremo la serata insieme lo stesso…

Amanda lo guarda imbarazzatissima e o guarda senza dire nulla.

Joshua: vuoi qualcosa da bere?

Amanda: un bicchiere di prosecco se non ti dispiace…

Joshua va al mini bar e versa da bere per Amanda.

Joshua: ecco qui un prosecco per la signorina! E poi…[Joshua prende il pacchetto regalo da dietro il divano e glielo consegna]

Amanda (sgranando gli occhi) : e questo cosa significa? Non è il mio compleanno…non dovevi…

Joshua: niente domandare, niente rifiutare! Smetti di parlare e apri il tuo regalo!

Amanda lo scarta e vediamo una borsa Louis Vuitton con le sue iniziali “AJ”.

Amanda: oddio è bellissima! E poi una sorpresa fantastica!

Joshua: non devi dire nulla, volevo farti un regalo e ho pensato a qualcosa di esclusivo, particolare e un po’ …come te! E poi fa molto “Parigi”!

Amanda lo guarda ancora emozionata e senza parole e la scena sfuma in nero.



SCENA 15

Casa Bennett. Rose e Sara sono in pigiama sul divano che guardano un film mentre sul tavolino davanti c’è la vaschetta di gelato vuota. Sullo schermo appare la scritta “ the end” così Rose prende il telecomando e spegne la Tv.

Rose: [ sospirando] non ce la faccio davvero. Non riesco a stare qua senza fare niente.

Sara: Vuoi chiamare Rick?

Rose: No, non credo sia un’ottima idea. Oggi pomeriggio ho rovinato tutto e ora ho paura di cosa mi dirà o farà.

Sara: Ma tu non hai rovinato proprio niente e tutto si aggiusterà per il meglio. Giuro me lo sento

Rose: Speriamo. [ allungandosi sul tavoli per bere un sorso d’acqua] e scusami se ti obbligo a stare qui con me a sentirmi piagnucolare invece che fuori con il tuo “ appuntamento”

Sara: [ sorridendo] non scusarti. A me va bene così e poi Jason è un ragazzo molto comprensivo e quando l’ho chiamato per dirgli che stasera sarei rimasta a casa a farti compagnia mi ha detto che per lui non era un problema e di abbracciarti da parte sua.

Rose: [ sorridendo] Ti piace davvero questo ragazzo vero?

Sara: [ abbozzando un sorriso imbarazzato] La cosa più bella è che è iniziato tutto per gioco. Io non volevo assolutamente un’altra storia dopo Justin … ma Jason si è avvicinato a me lentamente, senza costringermi a fare niente. E’ un ragazzo meraviglioso e sto bene quando sto con lui.

Rose: Te lo meriti proprio sai. Meriti di essere felice e spero che tu riesca ad innamorarti di nuovo perché chissà… [ sorridendo] magari sarà la volta buona.

Sara: [ abbracciandola] Se saran rose fioriranno. Io non spingerò sull’acceleratore, prenderò le cose come il destino le ha scritte. Ma ora tocca a te seguire i tuoi consigli, quelli che mi avevi dato quando stavo cominciando ad uscire con Jason. Lasciati andare Rose e lasciati amare da Rick perché lui ti ama veramente e sono sicura che si starà mangiando il fegato al pensiero di non poterti stare vicino come vuole.

Rose stringe forte a se sua sorella e la scena sfuma al nero.



SCENA 16

Musica: Boston di Augustana

Vediamo un montaggio di scene che ci mostra Jason che cammina per le strade della città . Sta con le mani in tasca e osserva tristemente la gente che corre per le strade, le vetrine addobbate per Natale e il traffico in tilt della grande mela, poi la scena sfuma al nero e riappare inquadrando Sara che gli sta scrivendo un sms. Il testo dice: “Grazie per la tua comprensione, grazie per esserci sempre, grazie per come sei”, poi la vediamo sorridere e la scena sfuma al nero.



SCENA 17

Amanda e Joshua stanno cenando. L’atmosfera è sempre carica di imbarazzo, parole non dette e gesti non fatti.

Joshua: …sono in una situazione molto delicata…sono molto giovani Rick e Rose… Rick al telefono sembrava molto sconvolto.

Amanda: sono senza parole, davvero.

Joshua: Rick è veramente distrutto, o così almeno mi è parso.

Amanda: di certo non posso biasimarlo, ma credo che starà molto male anche la piccola Rose. Non capisco però come mai Sara non mi abbia detto nulla! In fondo l’ho sentita ieri sera e non ha accennato minimamente alla cosa…

Joshua: forse Sara sa quanto è importante per te questa occasione, cioè essere a Parigi e dirigere una sfilata non ti capiterà tante volte nella vita. Non ti ha voluto distrarre.

Amanda (abbassando lo sguardo) : sono davvero una pessima amica, non mi sono accorta di niente, dal suo tono di voce…sono semplicemente egoista e troppo concentrata su me stessa e sulla mia carriera…al punto di trascurare tutto quello che mi circonda…

Joshua: non è affatto così! E tu lo sai benissimo. Non devi essere così dura con te stessa.

Amanda (con un sorriso amaro) : io invece mi sento così, e ogni giorno che passa assomiglio sempre di più a…(si blocca)

Joshua: a Iris?

Amanda: si a Iris, anche Nancy lo pensa. Ogni giorno che passa mi lascio sfuggire qualcosa di importante.

Joshua (sospirando) : sai…credo che tu dovresti cominciare a vederti con i miei occhi. E sai cosa vedresti? Una splendida donna, una persona matura, intelligente e brillante. E se il tuo lavoro ti lasciano poco spazio per gli altri, ricorda che non è la quantità, ma la qualità del tempo che tu dedichi alle persone che ami.

Amanda (guardandolo con dolcezza) : vista così, non sembro tanto male. Peccato che io non ci riesca a vedermi così.

Joshua: ti aiuterò io. (Poi facendola alzare e guardandola intensamente) Sono qui anche per questo.

Amanda ricambia lo sguardo intenso di Joshua, lui le mette le mani sulle spalle, l’avvicina a lui e i due si baciano con passione.

La scena sfuma al nero



SCENA 18

Musica: Battle di Colbie Caillat

Vediamo un montaggio di scene che ci mostra prima Jason a casa sua. Sta camminando attraverso la stanza con il libro di Justin in mano ed uno sguardo affranto. Poi la scena sfuma e riappare mostrandoci Sara che

sta in camera sua a bere una tisana. Tra le mani ha la lista delle foto di Jason per la mostra e sorride, poi la scena sfuma al nero e riappare mostrandoci Justin seduto alla sua scrivania. Ha il lume accesso e guarda con tristezza una foto di Sara che è appoggiata sul tavolo. La scena sfuma ancora e ci mostra Rick seduto sul divano di casa sua a torso nudo e con i mano i pezzi del suo cellulare ormai rotto ed infine la scena sfuma e ci mostra Rose in bagno che si guarda allo specchio e si guarda la pancia. La scena sfuma definitivamente.



SCENA 19

Joshua ed Amanda si stanno ancora baciando appassionatamente. Johua sta accarezzandole i fianchi e Amanda lo abbraccia stretto. Joshua si spinge fino al letto quando squilla il cellulare di Joshua. Lui tenta di ignorarlo, ma la suoneria insiste ed i due smettono di baciarsi.

Joshua, : scusa, potrebbe essere importante… (e si allontana per rispondere)

Amanda lo guarda andare via pensierosa e la scena sfuma al nero.



SCENA 20

La scena riprende da dove l’abbiamo lasciata. Joshua ritorna dopo 5minuti dalla telefonata.

Joshua: scusami ancora Am, ero lo studio di NY, mi voleva fornire le ultime delucidazioni.

Amanda (guarda fuori dalla finestra) : non preoccuparti, il lavoro è lavoro per due come noi.

Joshua si avvicina a lei ed entrambi osservano fuori dalla finestra incantati.

Amanda: Parigi è proprio una splendida città, mi piacerebbe vivere qui. Un giorno, forse.

Joshua (sorride) : sai, ti ci vedo proprio: tu hai lo charme, la delicatezza e la bellezza di questa città.

Amanda imbarazzata si allontana da lui.

Joshua: ho detto qualcosa che non va? Sono troppo affrettato e tropo esplicito nei giudizi che ti riguardano?

Amanda non risponde e lui le prende la mano e la fa sedere sul bordo del letto.

Joshua: Amanda, io non mi sentivo bene, come in questo momento, da molto tempo. Non voglio sciupare tutto, non voglio che tu sia imbarazzata per le mie parole, ma io sento di dovertele dire, di dovertele esprimere.

Amanda (lo guarda intensamente negli occhi) : anch’io non mi sentivo così da anni…sto proprio bene Josh…però…c’è qualcosa che mi fa avere paura…non voglio rovinare tutto, la nostra amicizia, quello che c’è tra noi.

Joshua (le accarezza il viso) : se tu sarai te stessa, non potrai rovinare proprio un bel niente, perché tu mi piaci come sei.



Musica: Kiss The Rain di Billie Myers



I due si guardano intensamente negli occhi e senza dire altro Amanda appoggia il viso sul petto di Joshua. Lui le solleva la testa e la bacia amorevolmente. Lei gli accarezza la fronte, ricambia il suo bacio e dolcemente di adagiano sul letto e la scena sfuma al nero









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